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Myanmar

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Dopo la battitura dell’oceano

nel sesto giorno della quindicina chiara,

all’inizio dei monsoni e la semina del riso,

veniva col frutto dell’albero di bel

[ suo seno e primo sposo  ]

con ghirlande di tageti, poste ai piedi,

veniva Myanmar.

 

Lei era lassù,  

scendeva dal freddo insieme al fiume

senza fretta. Lui non fece in tempo

ad accorgersi del suo indugiare,

che era già oltre.  

Immediatamente capì di averla raggiunta

troppo tardi in un altro corpo.

In un altro corpo se la trovò di fronte.

 

La sua pelle sapeva di limone

quando il salice dell’arpa lacrimò

sul timbro della voce, proprio sesso,

nella forma di lingam.

 

Fu un sibilo soltanto,

misura di lago, dove adagiarsi.

L’obbedire la fecondò,

divenendo contorno la figura

il negativo spiraglio di salvezza,

la porzione più chiara

del loro anello.

 

 

 Loredana Savelli - 12/06/2017 14:10:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Le atmosfere sono catturanti.

 Leonora Lusin - 12/06/2017 03:26:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Myammar

La porzione più chiara del loro anello:
- che l’altra è scura e porta lacrime -
conoscenza degli abissi e del fuoco.
Erano come bambini nella quindicina chiara
e profumavano di sole.

Dolenti ma sapienti.
Sempre gli stessi eppure altro
proveranno, invocata la dea
Tenuto a bada, il sibilo del lupo
ad attraversare l’oceano buio
Fino all’ultimo non saranno sicuri...

 Gil - 12/06/2017 00:03:00 [ leggi altri commenti di Gil » ]

Ha le sembianze di una dea
e la veste di colori
bianco e ori
di una lingua antica e colta.
Lei non parla: è puro canto
E Luce, nell’anello come un lago,
La distanza delle carni, l’obbedienza degli sposi. Anche la Notte lì
Vi si adagia.

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